1. ADHD e DSA: una panoramica
A scuola, capita spesso di confondere i disturbi specifici dell’apprendimento con l’ADHD, due disturbi che possono creare ostacoli all’apprendimento. Immagina un bimbo che fatica a leggere fluentemente, a fare calcoli o a scrivere in modo ordinato.
Questi sono solo alcuni esempi di condizioni che possono influenzare il processo di apprendimento. È fondamentale notare che tali condizioni non agiscono direttamente sull’abilità cognitiva del bambino, bensì sulla sua capacità di automatizzare determinate abilità. Infatti, un bambino con queste difficoltà può comprendere un concetto, ma può trovare difficile memorizzarlo a lungo termine.
D’altra parte, un’altra condizione incide sulle funzioni esecutive del cervello, quelle che guidano la pianificazione, l’organizzazione, la concentrazione e la gestione delle emozioni.
Le sfide quotidiane includono il mantenimento della calma e dell’attenzione per periodi prolungati, il controllo degli impulsi e delle emozioni, oltre alla pianificazione e al completamento dei compiti. Le difficoltà nell’apprendimento possono derivare da questa condizione, anche se non ne costituiscono la causa primaria.
Nonostante il desiderio di apprendere, l’irrequietezza e la distrazione possono ostacolare il bambino. È comune che queste condizioni si presentino insieme. In questo contesto, è essenziale intervenire su entrambe le condizioni per permettere al bambino di raggiungere il suo pieno potenziale.
2. Quali sono i 4 disturbi specifici dell'apprendimento?
La legge n. 170 del 18 ottobre 2010, riconosce e definisce quattro Disturbi Specifici dell’Apprendimento:
1. Dislessia: è un disturbo che si fa sentire principalmente quando si legge. Chi ne soffre trova difficile decifrare i segni sulle pagine, leggere correttamente e velocemente. È come se le parole danzassero confusamente davanti ai loro occhi, rendendo arduo cogliere il senso del testo.
2. Disgrafia: è riferito alla scrittura e si manifesta con difficoltà nella realizzazione grafica, come la coordinazione motoria fine e la prensione della penna.
3. Disortografia: consiste in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica, ossia la trasformazione dei suoni in parole scritte e viceversa.
4. Discalculia: porta difficoltà nel maneggiare i numeri e nei processi di calcolo automatico. Per chi ne è affetto, concetti matematici di base e tabelline possono sembrare enigmi complessi, rendendo ogni esercizio di matematica una vera sfida.
Cosa fare se si sospetta uno di questi disturbi?
Il primo passo è rivolgersi a un medico specialista. Solo un professionista qualificato, come un neuropsichiatra infantile o un logopedista, può fare una diagnosi accurata. Non affidarti a consigli non professionali: la salute e il benessere del tuo bambino meritano un approccio serio e fondato su basi scientifiche. Lo step successivo è informare la scuola della diagnosi così che quest’ultima possa improntare un PDF ad hoc per lo studente.
In tale contesto la citata legge interviene a garanzia degli studenti con questi disordini, prevedendo misure didattiche di suppotro come la flessibilità didattica ed altri strumenti compensativi. Anche la valutazione deve tenere conto delle loro difficoltà, rispettando il principio di non discriminazione.
3. Ma quali sono le principali differenza c'è tra un BES è un DSA?
Sebbene tali termini possono sembrare simili, in realtà esiste una differenza sostanziale tra i due.
(Bisogni Educativi Speciali): si tratta di una categoria più ampia che comprende tutti gli studenti che necessitano di un supporto didattico personalizzato per raggiungere il successo scolastico. Questo può includere studenti con disabilità, disturbi dell’apprendimento, difficoltà temporanee dovute a situazioni socio-economiche svantaggiate, o a barriere linguistiche per studenti stranieri. Non è necessaria una diagnosi specifica per rientrare nella categoria BES.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento rappresentano un sottoinsieme dei BES e riguardano difficoltà specifiche nell’ apprendimento, nonostante un’ intelligenza nella norma o superiore alla media. Essi sono diagnosticati da professionisti specializzati, come neuropsichiatri infantili o logopedisti, e solitamente rientrano in quattro categorie principali: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.
In sintesi, tutti gli studenti affetti da uno o più disturbi rientrano nella categoria Bisogni educativi speciali, ma non tutti gli studenti con bisogni educativi speciali sono necessariamente affetti da DSA.
4. Ogni condizione merita attenzione
Indipendentemente dalla condizione in cui si trova un bambino, non sottovalutare i segnali di disagio e chiedi aiuto a professionisti esperti. Un consulto psicologico e un approfondimento diagnostico accurato possono fare la differenza.
Capire la natura delle difficoltà di tuo figlio è il primo passo per trovare le strategie più efficaci per supportarlo e aiutarlo a raggiungere il successo che merita.