Tantrum Autistico: viaggio in un oceano di emozioni

1. Quando il mondo diventa troppo

Immaginate di trovarvi in mezzo a una tempesta sensoriale, dove ogni goccia di pioggia è un suono assordante e ogni lampo di luce acceca come mille soli. Questo è il mondo interiore di chi vive un tantrum autistico. Non è un semplice capriccio, ma un grido d’aiuto lanciato da un’anima sopraffatta. 

I cosiddetti “tantrum autistici” – termine che suona quasi come un’antica maledizione – non sono altro che grida d’aiuto, manifestazioni di un’anima in tumulto che lotta per trovare il suo equilibrio in un universo di stimoli talvolta opprimenti. Come diceva il grande filosofo Seneca, “Non è perché le cose sono difficili che non osiamo farle, è perché non osiamo farle che le cose sono difficili” E così, con coraggio e determinazione, famiglie e terapisti si impegnano quotidianamente per costruire ponti di comprensione. Un’impresa certamente impegnativa, ma possibile!

2. Le redici del disagio. Un intreccio complesso

2.1 Il Labirinto Sensoriale

Per molte persone autistiche, il mondo è un labirinto di stimoli spesso travolgenti. Immaginate di dover navigare in una giungla urbana con i sensi amplificati al massimo: il fruscio di una foglia diventa il rombo di un tuono, il tocco di una piuma si trasforma nel graffio di un artiglio. È come vivere con un’antenna parabolica al posto del cervello“, racconta Marco, un adulto con autismo. “Capti tutto, anche ciò che non vorresti, e non hai un telecomando per abbassare il volume.”

2.2 La torre di Babele emotiva

La difficoltà nel comunicare le proprie emozioni è un altro mattone nella costruzione del tantrum. Pensate a quanto possa essere frustrante avere un vulcano di sentimenti in eruzione dentro di voi, ma possedere solo un bicchiere per contenerli tutti.

2.3 L'orologio interiore fuori sync

È come se il loro orologio interiore fosse sincronizzato su un fuso orario diverso dal resto del mondo. Ogni cambiamento improvviso è come un jet lag emotivo che sconvolge tutto il sistema.

3. Strategie di gestione dei tantrum

Prevenire è meglio che curare, recita un vecchio adagio. Nel caso dei tantrum autistici, questa massima assume un significato ancora più profondo. Creare un ambiente “a prova di sensorialità” può fare la differenza tra una giornata serena e una tempesta emotiva. “Abbiamo trasformato la casa in una sorta di spa sensoriale per nostro figlio,” racconta Giulia, mamma di un bambino autistico. “Luci soffuse, musica rilassante, e persino i tessuti dei vestiti sono stati scelti con cura. È come se avessimo creato un bozzolo protettivo.”

3.1 Il potere della routine

Stabilire routine prevedibili è come creare un’ancora in un mare in tempesta. Ma attenzione: la flessibilità è la chiave. “Abbiamo imparato a introdurre piccoli cambiamenti in modo graduale“, spiega Paolo, papà di una ragazza autistica. “È come allenare un muscolo: più lo fai, più diventa forte.

Ma come introdurre questi cambiamenti senza scatenare una tempesta emotiva? Ecco che entrano in gioco strumenti preziosi come agende visive e calendari, veri e propri GPS emotivi che guidano attraverso le acque incerte del cambiamento. Non sono forse questi supporti come mappe del tesoro, che indicano la via verso nuove avventure senza il timore di perdersi? 

Ricordiamoci sempre che dietro ogni tantrum si cela un messaggio, un SOS lanciato da chi fatica a comunicare in modi più convenzionali. Potremmo paragonare questi momenti a un vulcano in eruzione: apparentemente distruttivi, ma in realtà espressione di forze profonde e incontrollabili che cercano una via d’uscita. 

La gestione efficace di queste situazioni richiede l’abilità di un detective: osservare, dedurre, prevenire. Come Sherlock Holmes che risolve enigmi apparentemente impossibili, genitori e operatori devono affinare le loro capacità di osservazione per identificare i fattori scatenanti e disinnescarne la miccia prima che esploda. In basso troverai altri articoli su argomenti correlati.

4. Caos e routine

Ogni persona autistica è un universo a sé, un libro unico e irripetibile. Come diceva il poeta William Wordsworth, “Il bambino è padre dell’uomo. In questo caso, ogni individuo autistico è maestro di se stesso e di chi lo circonda, insegnandoci ogni giorno il valore della pazienza, della comprensione e dell’amore incondizionato.
E voi, avete mai riflettuto su quanto le vostre routine quotidiane vi diano sicurezza? Non siamo forse tutti, in qualche modo, alla ricerca di un po’ di prevedibilità in un mondo sempre più caotico?

 

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