1. L'ADHD e la genitorialità: verso un nuovo modello di supporto
L’ADHD è una condizione complessa che non riguarda solo il bambino, ma l’intero ambiente familiare e scolastico. Un approccio globale che coinvolga i genitori è necessario per gestire efficacemente le sfide che l’ADHD porta con sé.
I modelli tradizionali di parent training per l’ADHD seguivano un approccio direttivo, in cui gli esperti impartivano conoscenze e strategie da mettere in pratica con precisione. Tuttavia, questo modello presentava alcune limitazioni:
- Vedeva i genitori come persone carenti, che necessitavano di essere “aggiustate” attraverso tecniche specifiche;
- Non teneva conto delle esperienze e dei significati personali dei genitori, concentrandosi esclusivamente su soluzioni predefinite;
- Limitava i genitori a un ruolo passivo, applicando le istruzioni dell’esperto senza adattarle alle loro circostanze uniche.
Oggi le esperienze dei genitori vengono valorizzate, dando vita a modelli educativi innovativi. Questi approcci innovativi:
- Incoraggiano la riflessione profonda: i genitori approfondiscono le loro narrazioni personali per elaborare strategie personalizzate;
- Favoriscono la collaborazione paritaria: i genitori e gli esperti si uniscono per trovare soluzioni personalizzate;
- Curano la crescita personale: i genitori intraprendono un viaggio trasformativo verso una maggiore consapevolezza e autonomia.
2. Ascoltare per comprendere: l'esperienza dei genitori di bambini con ADHD
Immaginate di sedervi in un cerchio con altri genitori, tutti con storie simili ma anche uniche. Ognuno di voi ha un bambino con ADHD e state condividendo le vostre esperienze, le vostre paure e le vostre speranze.
Un tema ricorrente è la diagnosi. Come ha reagito il bambino? Come vi siete sentiti voi? La diagnosi ha portato sollievo o nuove preoccupazioni?
Ascoltiamo la storia di Giulia, mamma di Luca, un bambino di 8 anni con ADHD.
Giulia: “La diagnosi di Luca è arrivata all’inizio della scuola primaria. Io e mio marito non eravamo d’accordo sul da farsi. Lui minimizzava, mentre io sentivo che c’era qualcosa che non andava, fin dai primi anni, soprattutto nel suo comportamento. Poi le maestre hanno confermato le mie preoccupazioni.”
“La diagnosi mi ha fatto sentire meno in colpa. Prima mi sentivo incapace e rinunciavo a fare molte cose per paura di non riuscire a gestire Luca. Adesso sono più paziente con lui. Se non riesce a fare qualcosa, vuol dire che non è ancora in grado di farlo e non c’è niente da fare.”
“Quando abbiamo ricevuto la diagnosi, il neuropsichiatra ci ha spiegato bene quali erano i deficit di Luca e a che cosa erano dovuti. Adesso sappiamo da dove provengono i problemi e le difficoltà. E questo ci ha aiutato parecchio. Anche a rapportarci con le maestre della scuola primaria.”
3. Conversazioni riflessive: una crescita per tutta la famiglia
Quando si condividono i racconti, le paure in qualche modo si lasciano il posto alla determinazione. Le speranze sbocciano, alimentate dal potenziamento collettivo. Le storie sbloccano la crescita, trasformando i viaggi in trionfi.
Attraverso il dialogo e il confronto con altri genitori, è possibile:
- Analizzare criticamente i propri vissuti e le proprie emozioni;
- Comprendere meglio i significati che attribuiamo alle esperienze con i nostri figli;
- Sviluppare nuove strategie educative più efficaci e consapevoli.
Il gruppo diventa una comunità dialogante, un luogo sicuro in cui sperimentare e mettere in discussione i propri schemi interpretativi. Insieme, si co-costruiscono nuovi saperi pratici e linguaggi, capaci di dare un senso di appartenenza e di identità.
Le conversazioni riflessive non offrono soluzioni miracolose, ma aprono la strada a un processo di crescita e di emancipazione personale e familiare. I genitori imparano a (ri)osservare, adattare e sperimentare nuove strategie educative, sviluppando una visione riflessiva del loro agire.
Il risultato? Genitori più consapevoli, resilienti e capaci di affrontare le sfide quotidiane con maggiore serenità e fiducia.
Non solo un supporto per i genitori, ma un vero e proprio percorso di crescita per tutta la famiglia.
4. Un viaggio che cambia la vita.
Ci sono migliaia di genitori che navigano in mari simili ai tuoi, con figli speciali che insegnano loro a guardare il mondo con occhi nuovi.
E in questo viaggio, non sei solo tu a crescere. Anche tuo figlio cresce, impara, si trasforma. E tu, con le tue nuove consapevolezze, sarai la sua bussola, la sua roccia, il suo faro nella tempesta.
Non sei solo. E insieme, genitori e figli, potete affrontare qualsiasi tempesta.
Perché la vita è un viaggio, e l’amore è la bussola che ci guida.