Discalculia nei Bambini: Sintomi, Diagnosi e Strategie Efficaci per Superare le Difficoltà Matematiche

Un ragazzo italiano di 10 anni con capelli castani corti, seduto a una scrivania colorata in una classe luminosa. Guarda frustrato un foglio di matematica con numeri fluttuanti e caotici intorno a lui. Indossa un maglione a righe rosse e blu. La classe è decorata con poster vivaci, libri e una bandiera italiana, illuminata da luce naturale calda.

1. Discalculia nei Bambini: Come Riconoscerla e Affrontarla con Successo

C’è un momento in cui vedi tuo figlio seduto al tavolo dі cucina, con lo sguardo fisso sui compiti di matematica, e senti un lieve nodo allo stomaco. “Perché quei numeri non vogliono proprio entrargli in testa?” ti chiedi. Spesso, si potrebbe pensare che siano comuni difficoltà scolastiche – dopotutto, la matematica può essere ostica per molti. Eppure, quando la frustrazione diventa palpabile e le lacrime sono sempre dietro l’angolo, potrebbe esserci qualcosa in più.
Stiamo parlando dі discalculia, un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) che rende partіcolarmente arduo il rapporto con cifre e operazioni. In questo articolo, esploreremo come individuarla e, soprattutto, come affrontarla in modo efficace, seguendo le migliori strategіe raccomandate dalla psicologia pedagogica.

Diagramma esplicativo che illustra la discalculia evolutiva e le sue manifestazioni principali. Al centro è rappresentato il concetto di discalculia, da cui si diramano quattro aree principali: i sintomi caratteristici, i criteri diagnostici, le manifestazioni scolastiche e le comorbidità. Ogni area è collegata a elementi specifici che dettagliano gli aspetti del disturbo

2. Che Cos’è la Discalculia

La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che coinvolge la capacità dі comprendere, memorizzare e utilizzare i numeri. Si manifesta spesso con difficoltà nel:

  • Effettuare calcoli semplіci (addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni);
  • leggere e scrivere correttamente i numeri; 
  • collegare le quantità ai simboli numerici; 
  • riconoscere sequenze e schemi (come i giorni della settimana o i mesi dell’anno).
Per fare un esempio pratico, immagina un bambino che continui a invertire il “12” con “21”, o che dimentichi in continuazione le tabelline, mentre i suoi coetanei le recitano quasi fossero filastrocche. La frustrazione può essere enorme, sia per il piccolo che per chi cerca di aiutarlo.

3. Sintomi e Segnali Precoci di Discalculia

Riconoscere la discalculia può essere complicato, perché i sintomi non sono identici per tutti i bambini. Tuttavia, esistono alcuni campanelli d’allarme comuni: 

  • difficoltà nel calcolo mentale: il piccolo impiega un’eternità per fare operazioni alla portata dei suoi coetanei e tende a contare sulle dita costantemente; 
  • problemi di orientamento spaziale: confonde la destra con la sinistra, oppure non riesce a comprendere bene il concetto di “maggiore” e “minore”; 
  • memorizzazione di sequenze: fatica a ricordare l’ordine dei numeri, o si perde nei passaggi di un calcolo a più cifre; 
  • scarsa comprensione delle procedure matematiche: anche se l’insegnante ripete più volte i passaggi, il bambino sembra non afferrare la logica; 
  • frustrazione e ansia: si sente “incapace” e tende a evitare qualunque attività legata aі numeri. 

Questi segnali potrebbero presentarsi in combinazione con altrі disturbi dell’apprendimento, come la dislessia o l’ADHD. Da qui l’importanza di una valutazione globale, preferibilmente eseguita da un’équipe multidisciplinare.

4. Diagnosi e valutazione: perché è importante

Inutile girarci intorno: prima ci si accorge di queste difficoltà, prima si può intervenire con i giusti strumenti. La diagnosi, in genere, prevede diversi step:

4.1 Osservazione Clinica e Scolastica

Spesso, la scuola è il primo luogo in cui emerge la problematica. Gli insegnanti potrebbero notare che il bambino si blocca di fronte a esercizi che altri svolgono senza troppe difficoltà. Parallelamente, a casa, i genitori potrebbero percepire un nervosismo crescente ogni volta che si parla di matematica.

4.2 Test Standardizzati

Questi test – somministrati da figure professionali come neuropsichiatri infantili, psicologi o logopedisti – valutano la capacità di calcolo, la comprensione dei numeri e la risoluzione dei problemi. Le prove sono accompagnate da colloqui e osservazioni utili a confermare la diagnosi di discalculia (o a escluderla, se il problema risiede altrove).

4.3 Colloqui con Genitori e Insegnanti

Un confronto aperto tra scuola e famiglia è imprescindibile per avere una visione olistica delle difficoltà del bambino. Talvolta, i comportamenti visti in classe possono differire da quelli notati a casa, e unendo i puntini si ottiene un quadro più chiaro delle problematiche e dei punti di forza.

Un bambino di circa 8 anni, felice e determinato, distrugge un numero gigante luminoso che si frantuma in mille pezzi in un prato soleggiato, con altri bambini che applaudono sullo sfondo.

5. Come Affrontare la Discalculia: Strategie e Consigli Pratici

La cosa più incoraggiante è che la discalculia non è una condanna a vita, e tantomeno una barriera insormontabile. Con gli strumenti giusti, i bambini possono imparare a convivere con questo disturbo, sviluppando competenze che – a volte – risultano addirittura più solide rispetto a chi non ha mai dovuto “lottare” con la matematica. Ecco alcune strategie:

5.1 Metodi di Insegnamento Multisensoriale

Integrare più sensi contemporaneamente aiuta a rendere i concetti matematici più concreti e divertenti: 

  • oggetti fisici: blocchi colorati, monetine, regoli… tutto ciò che permette di “toccare” i numeri;
  • materiali visivi: schemi, disegni, mappe concettuali o piccoli poster che schematizzano i calcoli.
  • giochi di ruolo: trasformare la matematica in un’esperienza reale, come fare la spesa insieme e calcolare il resto, può aumentare la motivazione in modo sorprendente. (potreste far contare le caramelle per distribuire equamente i dolcetti agli amichetti).

5.2 Tecniche di Memorizzazione

Memorizzare tabelline, formule o sequenze risulta particolarmente ostico per chi ha discalculia. Ho dedicato più di un articolo ai metodi di studio e alle tecniche di memorizzazione. Vediamo alcuni approcci da applicare in questo caso: 

  1. Rime e filastrocche: associare parole in rima ai numeri, facendo diventare la ripetizione un gioco;
  2. Flashcard: piccoli cartoncini con le operazioni scritte in grande, da rivedere ogni giorno per pochi minuti;
  3. Ripetizione spaziata (o distribuita): studiare un po’ e spesso, anziché tutto d’un fiato e raramente (un principio valido un po’ per ogni materia, a dire il vero!).

5.3 Supporto Tecnologico

Viviamo in un’epoca in cui le app e i giochi digitali possono rivelarsi uno strumento compensativo informatico eccezionale  (e talvolta sottovalutato). Esistono software educativi (in questo caso specifico aritmeticando, Discalculia trainer oppure math trainer)  che propongono esercizi calibrati sulle specifiche esigenze del bambino, monitorando i progressi e regalando anche momenti di puro divertimento. Questo può ridurre l’ansia e trasformare un momento “temuto” in un’esperienza ludica.

5.4 Collaborazione Scuola-Famiglia

È essenziale che scuola e genitori lavorino in sinergia, definendo obiettivi comuni:

  • piani Didattici Personalizzati (PDP): documenti che delineano metodi e traguardi cuciti su misura per il bambino;
  • incontri periodici: confronti regolari per verificare se le strategie stanno funzionando e, in caso contrario, apportare aggiustamenti.

5.5 Sostegno Emotivo e Psicologico

Dal punto di vista emotivo, un bambino con discalculia può sentirsi sminuito e sviluppare una bassa autostima. Ecco perché: 

  • bisogna celebrare ogni piccolo progresso, anche se si tratta di un semplice calcolo che ha portato via cinque minuti invece di dieci;
  • evitare di definire il bambino come “pigro” o “incapace”, poiché tale etichetta rischia di auto-avverarsi; 
  • rivolgersi a uno psicologo specializzato, se necessario, per gestire ansie e frustrazioni. (Lo dico sempre: anche i bimbi hanno un “cuore matematico” che ha bisogno di essere nutrito con incoraggiamento e positività.)

Conclusione

La discalculia, sebbene possa sembrare uno scoglio gigantesco, non è un muro invalicabile. Un intervento precoce, una diagnosi precisa e soprattutto la volontà di personalizzare l’insegnamento fanno la differenza. Insegnanti, genitori e professionisti che collaborano attivamente possono davvero aiutare il bambino a costruire un rapporto più sereno con i numeri, valorizzando abilità e talenti spesso nascosti dalla frustrazione. 

Il tuo ruolo, come genitore o docente, è cruciale: sii paziente, incoraggia i successi – anche i più piccoli – e non esitare a consultare specialisti quando necessario. Dopotutto, ogni bambino ha il diritto di sentirsi competente e apprezzato, a prescindere dalla sua particolare relazione con i numeri. E chissà, con la giusta strategia, potremmo addirittura far nascere un piccolo genietto della matematica dietro quelle esitazioni iniziali!

Domande Frequenti | DISCALCULIA

1. Come capire se un bambino è discalculico?

Immagina un bambino che, davanti a una semplice addizione, si blocca come davanti a un enigma indecifrabile. Non è pigrizia o distrazione: potrebbe trattarsi di discalculia. Questo disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) si manifesta con difficoltà persistenti nel comprendere i numeri e nel calcolo. Ma come riconoscerlo? 

  1. in età prescolare, il bambino potrebbe avere problemi a contare fino a 10, riconoscere quantità o associare numeri a oggetti come per esempio, non riuscire a dire quanti palloncini ci sono in un disegno;
  2. scuola primaria: difficoltà nel memorizzare tabelline, confusione tra simboli matematici o errori nell’incolonnamento dei numeri. Se tuo figlio usa ancora le dita per fare 2+3 in quarta elementare, potrebbe essere un campanello d’allarme.
  3. Test diagnostici: solo uno specialista può confermare la diagnosi attraverso test standardizzati che valutano le abilità numeriche e cognitive del bambino.

2. Come si risolve la discalculia?

La discalculia non si “risolve” nel senso tradizionale del termine, ma può essere gestita e migliorata con strategie mirate. È come imparare a navigare con una bussola diversa.

  • interventi specialistici: terapisti e logopedisti lavorano su esercizi specifici per potenziare le abilità numeriche;
  • strumenti compensativi: tabelle pitagoriche, calcolatrici e software educativi diventano alleati preziosi;
  • didattica personalizzata: a scuola, un Piano Didattico Personalizzato (PDP) aiuta il bambino ad affrontare la matematica senza ansie inutili;
  • supporto emotivo: Celebrare i piccoli successi è fondamentale per costruire fiducia e autostima.

3. Che errori fa un discalculico?

Gli errori di un bambino discalculico non sono casuali; seguono schemi ben precisi:

  • errori nei fatti aritmetici: Confondere 6×3 con 21 o dimenticare che 2+2 fa 4;
  • errori procedurali: non capire come fare il riporto in una sottrazione o invertire i passaggi di un’operazione;
  • errori visuospaziali: Scrivere i numeri fuori colonna o invertire cifre (es. 31 invece di 13).
  • errori lessicali: Leggere “8” ma dire “sette”.

4. Quali sono le cause della discalculia?

Le cause della discalculia sono complesse e intrecciate come i fili di una ragnatela:

  • fattori genetici: se uno dei genitori ha avuto difficoltà simili, il rischio aumenta;
  • anomalie neurologiche: disfunzioni nel solco intraparietale del cervello, l’area responsabile dell’elaborazione numerica;
  • fattori epigenetici (ovvero il modo in cui i geni si esprimono) e ambientali: stress precoce, scarsa stimolazione cognitiva o deprivazione scolastica possono contribuire.

5. Quanti gradi di discalculia esistono?

La discalculia non è uguale per tutti; può manifestarsi in diversi modi:
Discalculia procedurale: difficoltà nell’applicare regole matematiche (es. riporto o divisione lunga);
Discalculia dei fatti numerici: problemi nel ricordare risultati semplici (es. tabelline);
Dislessia delle cifre: difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri;
Disturbo misto: una combinazione di due o più tipi.

6. Come aiutare chi è discalculico?

Aiutare un bambino discalculico richiede pazienza e creatività:
A scuola:
Usare strumenti visivi come blocchi colorati o monete per rendere i concetti astratti più concreti.
Ridurre il carico di esercizi ripetitivi e concentrarsi sulla qualità dell’apprendimento.
A casa:
Introdurre giochi matematici interattivi per stimolare l’interesse.
Utilizzare esempi pratici dalla vita quotidiana, come contare il resto al supermercato.

7. Cosa succede nel cervello di un discalculico?

Nel cervello di una persona discalculica, alcune connessioni neuronali funzionano diversamente:
Il solco intraparietale, responsabile della rappresentazione dei numeri, mostra attività ridotta.
Altri deficit possono riguardare la memoria di lavoro, necessaria per tenere a mente i passaggi di un calcolo complesso.

8. Chi è discalculico può essere bocciato?

Tecnicamente sì, ma solo in casi estremamente particolari:

  • se la scuola non applica correttamente il Piano Didattico Personalizzato (PDP);
  • se il PDP non è stato firmato da tutte le parti coinvolte (genitori, insegnanti e dirigente scolastico).

In ogni caso, è possibile fare ricorso legale se si dimostra che gli strumenti compensativi non sono stati forniti adeguatamente.

9. Che test si fanno per la discalculia?

I test per diagnosticare la discalculia includono:

  • Prove matematiche standardizzate che valutano abilità di calcolo scritto e mentale;
  • Test cognitivi per analizzare memoria di lavoro e capacità visuospaziali;
  • Anamnesi completa per escludere altre cause delle difficoltà.
Ricorda: ogni condizione merita attenzione.

Prenota una consulenza

Il tuo benessere è il nostro obiettivo. Insieme possiamo raggiungerlo.
Torna in alto
Skip to content