Disturbo ossessivo compulsivo nei bambini

Un bambino di circa 8-9 anni tiene in mano due palline di dimensioni e colori diversi. Il suo volto mostra una concentrazione intensa mentre cerca di mantenere un equilibrio perfetto tra gli oggetti. La sua postura riflette una tensione sottile, tipica dei bambini con disturbo ossessivo compulsivo legato alla simmetria.

1. Disturbo ossessivo compulsivo e tic nei bambini

DOC e tic: un binomio che può segnare l’infanzia e l’adolescenza. Due facce di una stessa medaglia, due disturbi che si intrecciano, si confondono, si alimentano a vicenda. Un labirinto di ossessioni, compulsioni, movimenti involontari che imprigionano la mente e il corpo.
In questo viaggio, esploreremo i criteri diagnostici, le terapie, le sfide di chi vive con DOC e tic. Un viaggio nella mente, nel dolore, nella speranza di chi lotta ogni giorno per liberarsi da queste catene invisibili. Un viaggio per capire, per non giudicare, per tendere una mano a chi si sente solo in questa battaglia.

1.1. Quali sono i segnali di DOC?

Segnali del DOC

Rituali quotidiani, pensieri intrusivi, ansia significativa

Trattamento

ERP, terapia cognitivo-comportamentale, supporto farmacologico

Il DOC occupa in media un’ora al giorno della vita di chi ne soffre. Durante questo tempo, la mente si trova divisa tra pensieri intrusivi e tentativi di gestirli razionalmente. 

Chi vive questa condizione sperimenta un reale disagio fisico ed emotivo, trovandosi spesso costretto a seguire rituali che interferiscono con la quotidianità. È importante comprendere che il DOC va oltre le comuni “manie” o “fissazioni.

È normale che i bambini attraversino fasi caratterizzate da comportamenti ripetitivi o pensieri ricorrenti. Tuttavia, esiste una distinzione significativa tra queste esperienze transitorie e il disturbo ossessivo-compulsivo. 

Riconoscere questa differenza è fondamentale per un intervento tempestivo.Il DOC è una condizione che merita attenzione e comprensione. Dietro ogni manifestazione del disturbo c’è una persona che cerca di gestire la propria quotidianità nel modo migliore possibile. Con il supporto adeguato e una maggiore consapevolezza, è possibile migliorare significativamente la qualità della vita di chi ne è affetto.

1.2 Prevalenza e Comorbilità

Il DOC non fa distinzioni. Entra nelle vite dei bambini e degli adolescenti, come un’ombra che si allunga nel cortile di una scuola. Non è mai solo: si accompagna all’ansia, ai tic, all’ADHD, come un gruppo di bulli che si coalizzano per rendere la vita ancora più difficile. È un nemico subdolo, che si nasconde dietro sorrisi falsi e silenzi forzati. Ma non è invincibile.

 

1.3 Sottogruppi e stati emotivi

Il DOC ti intrappola in una rete di rituali e paure. Tra i vari sottogruppi troviamo chi si sente costretto a sistemare tutto in modo perfetto, chi è ossessionato da pensieri che lo terrorizzano, chi è invece ossessionato dalla pulizia o sommerso da oggetti che non riesce a buttar via. È come una prigione mentale, dove l’ansia, il disgusto o una sensazione persistente di disagio tormentano senza sosta. Ma c’è una via d’uscita.

1.4 Come si tratta il DOC?

Esistono due approcci prevalenti, la terapia comportamentale basata sull’esposizione e sulla prevenzione della risposta (ERP) che risulta essere la forma di terapia più efficace. La prima punta ad esporre gradualmente il bambіno alle situazioni che innescano le ossessіoni, insegnandogli a gestire la fase compulsiva; per determіnate casіstiche, invece lo psichiatra potrà prescrivere farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonіna.

Anche la moderna terapia cognitivo-comportamentale via internet rappresenta un’opportunità rivoluzionaria per trattare questo disturbo, consentendo interventi modulari e flessibili che sі adattano alle esіgenze specifiche di ogni giovane paziente. Un trattamento strutturato in 10 moduli, che prevede una combinazione di psicoeducazione, esposіzione graduale e prevenzione delle risposte, può aiutare i bambini a comprendere e gestire i propri pensieri ossessіvi e comportamenti compulsіvi, con un tasso di successo che raggіunge il 70% dei casі dopo sei mesi di trattamento.

2. Intervento Comportamentale mediante esposizione e prevenzione della risposta | Esempio 1

Marco, bambino di 9 anni con disturbo ossessivo-compulsivo legato alla simmetria. Il professionista ha strutturato un intervento scientifico e calibrato, costruendo una scala gerarchica delle paure che permettesse un’esposizione graduale e controllata. 

L’obiettivo clinico era destrutturare l’associazione irrazionale tra il gesto asimmetrico e l’immagine catastrofica conseguente. Attraverso sessioni mirate, Marco ha progressivamente imparato a tollerare l’ansia generata dall’interruzione del rituale, dimostrando come un approccio metodologico possa scardinare meccanismi ossessivo-compulsivi anche in età pediatrica. Per fare un esempio pratico, certamente non esaustivo, ma al solo scopo di avvicinarsi a cosa succede durante una seduta “tipo”, la terapeuta potrebbe agire in questo modo:

  • viene presentato a Marco un oggetto, ad esempio un libro, sul tavolo;
  • viene chiesto al bimbo di toccare l’oggetto solo con la mano destra;
  • si osserva e si supporta il bambino nell’accettazione dell’ansia generata dall’asimmetria;
  • interruzione del comportamento compulsivo di riequilibrio messo in atto;
  • osservazione delle reazioni emotive e fisiche.

3. Intervento Cognitivo-Comportamentale | Esempio 2

Sofia, 11 anni, con una sintomatologia ossessiva legata al lavaggio e al “contagio”. L’intervento prevede un approccio integrato e duplice che combina ristrutturazione cognitiva ed esposizione comportamentale.

In linea generale il professionista potrebbe procedere in questo modo:

  • contatto controllato con oggetti percepiti come “sporchi”;
  • limitazione graduale del tempo di lavaggio;
  • utilizzo di tecniche cognitive per decostruire le convinzioni irrazionali;
  • registrazione delle sensazioni durante l’esposizione;
  • rinforzo positivo delle strategie messe in pratica per contenere il disturbo.

Sofia è stata accompagnata nell’accettazione dell’incertezza e nella comprensione che i suoi rituali non proteggono realmente da un pericolo.

DOMANDE FREQUENTI | FAQ

Come riconosco i segnali del disturbo ossessivo compulsivo in mio figlio?

Non sono solo “manie” passeggere. I segnali veri includono:

🚩 rituali che durano più di un’ora al giorno;
🚩 ansia estrema se non può completare un “rituale”;
🚩 pensieri che lo spaventano e non riesce a fermare;
🚩 comportamenti ripetitivi che interferiscono con la vita normale.

Per esempio, potrebbero verificarsi situazioni come:

  • lavarsi ripetutamente le mani temendo “germi invisibili”;
  • sistemare i giocattoli in un ordine perfetto, altrimenti si va in ansia;
  • ripetere mentalmente parole o frasi per “scongiurare” brutti pensieri;
  • controllare più volte che la porta sia chiusa o che i genitori siano al sicuro.

Come si diagnostica il DOC nei bambini?

E’ importante comprendere, specialmente per i genitori, che la diagnosi non è una condanna, ma un primo passo verso la comprensione. Attraverso lo sguardo attento di uno specialista si cerca di capire cosa succede nella mente di vostro figlio. Non è un processo invasivo, ma un percorso di ascolto dove ogni pensiero, ogni paura viene accolta con professionalità e calore.

Il DOC può essere associato ad altri disturbi?

Il DOC spesso non arriva da solo. È come un “ospite ingombrante” che porta con sé altri disturbi: deficit di attenzione, ansia, tic. Non significa che vostro figlio sia “malato”, ma che ha bisogno di un supporto personalizzato e multidisciplinare.

Come posso aiutare un bambino con DOC?

In breve quello che puoi fare è:
  • ascoltare senza giudicare;
  • mostrare pazienza infinita
  • non minimizzare i loro timori;
  • essere un porto sicuro, più abbracci, più presenza, non troppe parole;
  • supportare il percorso terapeutico con amore e costanza.

Il DOC nei bambini è guaribile?

La parola “guarigione” qui significa “gestione”. Con gli strumenti giusti, il supporto professionale e l’amore familiare, vostro figlio potrà imparare a convivere con il disturbo, ridurre significativamente i sintomi, recuperare serenità e fiducia e costruirsi una vita piena e felice.

Ricordate: ogni condizione merita attenzione! Non siete soli in questo viaggio🌈❤️

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